10. Quello che so dell’amore
Stare insieme a un’altra persona è la cosa più difficile del mondo. C’è della magia, certo, come c’è della magia in tutte le cose che ci circondano, ma è una magia molto complessa, fatta di equilibri, di rinunce e concessioni, di attestati firmati e bollati, di vassallaggio e feudalesimo.
Stare insieme contro tutti. A volte contro tutto. Contro il temporale, contro la tempesta, per condividere un pesce alla griglia il venerdì sera o portare un termometro quando la fronte sembra calda. Litigare e fare pace. Aprirsi, aprire spiragli, dialogare. Coltivare un giardino segreto che nessuno può visitare mai.
Preparare una zuppa di cavolo e patate quando l’inverno è alle porte e il freddo ti sorprende sulla strada verso casa. Aggiungere un po’ di pepe. Una bottiglia di vino bianco in fresco e uno sgombro da fare al forno. Un film sul divano. Una vacanza da sognare, in macchina coi finestrini abbassati e una canzone di Vinicio Capossela a tutto volume. Parlare di sé, parlare del più e del meno, parlare del niente. Stare in silenzio. Rimboccare le coperte, un bacio sulla fronte, togliere il telefono dalle mani e appoggiarlo sul comodino. Spegnere la luce.
I piccoli gesti forse sono la vera essenza del nostro vivere, il modo più puro e genuino di amare. Bisogna esserci tagliati o essere molto fortunati. Oppure imparare a farlo lungo il percorso.
Fra due settimane uscirà questo nuovo lavoro discografico, che ho provato a raccontare settimana dopo settimana. Come ho già annunciato, uscirà nella sola versione fisica e in download digitale. È una scelta che va controcorrente, nell’epoca del tutto e subito, dello skip compulsivo, dello scrolling infinito. Non lo faccio perché ho chissà quale alta opinione della mia musica; non credo sia più profonda o migliore di ciò che fa Dua Lipa o Lazza. Ma è la mia musica e credo - semplicemente - che abbia bisogno di tempo e di un ascolto attento. Che lo meriti poi non sta a me dirlo.
C’è poi un aspetto economico che è altrettanto fondamentale. Lo streaming ha salvato l’industria musicale? Sì, senza dubbio. Ripaga in modo equo le royalties? No, senza dubbio. Pubblicare il disco nella sola versione fisica mi permette di far stare in piedi questo progetto. Dunque se ti va, fai un salto qui e comprati il disco: https://labellascheggia.bigcartel.com/product/giuliano-dottori-la-vita-nel-frattempo
Per chi volesse approfondire, ne parlo in modo molto più articolato qui: https://francescoprisco.blog.ilsole24ore.com/2023/03/16/dottori-io-cantautore-vi-spiego-perche-il-prossimo-mio-album-sara-solo-fisico/?refresh_ce=1